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P. Levi - I sommersi e i salvati

Primo Levi - I sommersi e i salvati


Bisognerebbe leggerlo e rileggerlo a intervalli regolari, Primo Levi, e obbligare a leggerlo tutti! Perché conoscere e ricordare fin dove può spingersi l’uomo quando sceglie di essere carnefice è un dovere ineludibile. Con il distacco e la lucidità resa possibile dal tempo (è del 1986) Levi racconta ciò che Auschwitz è stato: un sistema organizzato di sterminio, sostenuto dall’ideologia, capillarmente messo in atto, che funzionò come una macchina perfetta. Non c’è odio, in queste pagine, ma non c’è (non può esserci) perdono.

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M. Garrone - Pinocchio

Matteo Garrone - Pinocchio 


Il Pinocchio di Matteo Garrone è un film bellissimo. Fedelissimo al testo, con un Benigni in stato di grazia. Commovente fino alle lacrime. Evoca una civiltà contadina povera e dignitosa, dalla quale veniamo tutti e che abbiamo troppo presto dimenticato. Perfetto in ogni dettaglio. Avevo dimenticato quanto fosse educativa e moderna, questa favola, che racconta di innocenza e disincanto, di disobbedienza e riscatto, e di infinito amore padre-figlio. Racconta come si cresce, insomma.

N. Lagioia - La città dei vivi

Nicola Lagioia - La città dei vivi


L’ho lasciato lì in attesa per un bel po’. Era come se avessi paura di entrarci, in quella storia, che non fosse il momento. Conoscevo l’autore: la sua scrittura mi piace molto, ho letto La ferocia 2 volte. So quanto sia capace Lagioia di ricondurre una storia all’essenzialità del “dunque non poteva andare diversamente”: perfino quando la storia è inventata, gli riesce perfettamente, figuriamoci se la storia è invece vera, come in questo libro...

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